mercoledì 1 agosto 2007

LO STATO RESTITUISCE...SE NE HA VOGLIA

L’amministrazione finanziaria è il creditore più feroce di qualunque imprenditore: pretende sempre tanto (dando poco in cambio) e lo pretende a scadenze blindatissime, pena sanzioni ed interessi o, nel peggiore dei casi, pignoramenti.
Tra qualche giorno l’amministrazione finanziaria si riconoscerà anche il diritto di diventare un debitore moroso per legge, con buona pace dei titolari di partita iva d’Italia.
L’opprimente legge 27 dicembre 2006 n. 296 (Finanziaria 2007), infatti, all’art. 1 commi 30 e 31 prevede quanto segue:

30. Al fine di contrastare l'indebita effettuazione delle compensazioni previste dal decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, i titolari di partita IVA, entro il quinto giorno precedente quello in cui intendono effettuare l'operazione di compensazione per importi superiori a 10.000 euro, comunicano all'Agenzia delle entrate, in via telematica, l'importo e la tipologia dei crediti oggetto della successiva compensazione. La mancata comunicazione da parte dell'Agenzia delle entrate al contribuente, entro il terzo giorno successivo a quello di comunicazione, vale come silenzio assenso.

31. Con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate sono definite le modalita', anche progressive, per l'attuazione delle disposizioni del comma 30. Con il predetto provvedimento, in particolare, sono stabilite le procedure di controllo volte ad impedire l'utilizzo indebito di crediti.

In sostanza bisogna chiedere al debitore non se vuole pagare ma semplicemente se vuole restituire quanto di troppo gli è stato eventualmente versato.
Vi propongo questo articolo di Gian Paolo Tosoni che illustra le indiscrezioni che sono trapelate in proposito, per quanto mi riguarda tornerò sull’argomento a provvedimento definitivamente pubblicato.

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